“Sulle orme del gambero.
RAGIONI e PASSIONI della SINISTRA”
(Donzelli 2013)
in un dialogo corale introdotto da
Michele Fiorillo, Istituto Italiano di Scienze Umane
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«La sinistra poteva cambiare il paese e non c’è riuscita. Abbiamo avuto la grande occasione della nostra vita politica e l’abbiamo mancata. Bisogna raccontare la storia a ritroso per capire le cause vicine e lontane dell’insuccesso della nostra generazione. Bisogna andare indietro sulle orme del gambero per scovare sotto le pietre le cause delle sconfitte. Solo così si prendono le decisioni che ribaltano le pietre.».
Il 19 aprile 2013 è la data che ha segnato il collasso della classe dirigente di centrosinistra in occasione delle elezioni per il presidente della Repubblica. Da quel punto – ancora dolente – prende le mosse questo libro, scritto con dichiarata passione militante: una storia al contrario, sulle orme del gambero, per cercare nel passato vicino e lontano le ragioni degli affanni della sinistra. Con l’obiettivo di trovare nuove energie nella lotta.
Non aver superato criticamente tutte le tradizioni, non aver saputo prendere il meglio lasciando cadere le zavorre, ha appesantito il bagaglio. Si è persa così la grande occasione dell’Ulivo che poteva diventare la forza vincente e plurale. E non si è saputo impedire che un personaggio inaudito prendesse la guida del paese portandolo fuori strada. E tuttavia non sono stati solo limiti soggettivi. Si è dovuto combattere, nel frattempo, contro un ciclo della storia mondiale che ha conosciuto il grande Inganno del cosiddetto «trentennio liberista»; e l’Inganno è destinato a durare ancora, fino a quando non sorgerà un’alternativa politica, un nuovo pensiero, una positiva critica di civiltà. Provare a vedere il mondo a rovescio, esercitandosi a ribaltare le politiche dominanti, è l’unica postura che consente di progettare le vere riforme, quelle che cambiano la vita delle persone. Per fare le riforme, però, occorre trovare l’energia nelle forze vive della società. Non è vero che viviamo un tempo senza domanda di politica; le energie nuove sono tante, solo che si muovono in forme diverse dal passato. Ci vuole uno sguardo nuovo per incontrarle. E invece, spesso si classifica come antipolitica tutto ciò che non rientra nelle vecchie categorie; si continua a inveire contro il populismo dimenticando che il problema principale della sinistra è stato proprio quello di aver perduto il contatto col popolo.
Oggi, che le vittorie sembrano arridere finalmente al campo progressista italiano, si tratta di non dimenticare gli errori passati, né le nostre radici, né gli orizzonti di emancipazione collettiva ancora tutti da conquistare.
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Walter TOCCI, Senatore della Repubblica, è fisico e filosofo, già dirigente sindacale dei metalmeccanici e vicesindaco di Roma, ora direttore del Centro Riforma dello Stato, fondato da Pietro Ingrao, e attualmente presieduto da Mario Tronti.
Sinossi del libro: http://www.donzelli.it/
Recensioni: http://www.eddyburg.it/