LAVORATORI COME FARFALLE

LAVORATORI COME FARFALLE

Venerdì 30 gennaio alle ore 18 incontreremo Giorgio Cremaschi, sindacalista e autore del libro “Lavoratori come farfalle. La resa del più forte sindacato d’Europa” appena pubblicato da Jaca Book.

È stato tutto un sogno? L’autore, nato nel 1948, prima militante e poi dirigente FIOM dalla gioventù alla pensione, mette a confronto il mondo del lavoro degli anni ’70 con la realtà attuale in un pamphlet che non fa sconti. La strada che ha condotto il sindacato più forte d’Europa all’attuale sconfitta è ripercorsa attraverso gli snodi della storia sociale e sindacale degli ultimi quarant’anni, molti dei quali vissuti in prima persona da Cremaschi. Lo scopo è dichiaratamente di parte: individuare la via per la quale il lavoro, i cui diritti durano poco come la vita delle farfalle, possa risalire la china, assieme a un paese precipitato nella rassegnazione alla disuguaglianza e allo smantellamento della democrazia. Il testo non indica un programma ma insiste sulla indispensabile condizione affinché tale risalita si realizzi: la totale emancipazione dal pensiero e dai modelli sociali dominanti fin dagli anni ’80. «È necessaria oggi un’opposizione radicale che sappia ricercare e costruire vie originali, apprendere dai conflitti, partire da essi per edificare soggettività in grado di crescere. Bisogna sperimentare e mettersi in gioco, difendersi certo, ma anche trovare le vie per attaccare. siamo ormai in una sorta di anno zero per il sindacalismo italiano. da un lato c’è una resa senza fine, dall’altro la prospettiva di una ripresa del conflitto che non potrà che avvenire, come sempre è stato, in forme nuove. anche se dopo una lunga e meticolosa costruzione capace di usare il meglio dell’antico. e quando, ma solo quando, una forte soggettività del lavoro entrerà nuovamente in scena, tutto si rimetterà in moto positivamente. allora finalmente calerà il sipario sulla rappresentazione gattopardesca che è proseguita dagli anni ’80 e le cose cominceranno a cambiare nella direzione giusta».