Il richiamo della fortezza. Spazio, sicurezza, stranieri e stampa

Giovedì 4 aprile 2019 – ore 18
Il richiamo della fortezza. Spazio, sicurezza, stranieri e stampa
(Smart Edizioni 2018)
con l’autore Antonio Mazzei

Un testo sulle “sicurezze” che non si rivolge esclusivamente agli studiosi della materia, ma anche a quanti abbiano il desiderio di orientarsi nella complessità degli scenari sui quali si muovono questi temi.
Ne Il richiamo della fortezza (Smart Edizioni) Antonio Mazzei, rigorosissimo studioso e autorevole esperto di istituzioni militari e di polizia, ripropone una serie di interventi pubblicati dalla rivista Verona In tra il 2015 e il 2018. Gli articoli sono rivisti e aggiornati in una trattazione organica che promuove una riflessione ad ampio raggio sui temi delle “sicurezze” dove la fortezza, o i muri, rivelano la doppia natura. Lo storico francese Claude Quétel, nelle righe conclusive di Muri. Un’altra storia fatta dagli uomini (Bollati Boringhieri), scrive che i muri «non pretendono di essere soluzioni. Sono risposte». Il muro dunque non è solo simbolo di chiusura e di esclusione, ma anche difesa e protezione da minacce reali o potenziali. Il muro separa, ma se reca un’apertura può connettere in modo ordinato mondi diversi e arginare il caos. La fortezza, i muri, le frontiere sono così luoghi di passaggio e non linee di interdizione. Il confine diventa punto di sutura e non di frattura. Il testo non si rivolge esclusivamente agli studiosi della materia, ma anche a quanti abbiano il desiderio di orientarsi nella complessità degli scenari sui quali si muovono questi temi. Una narrazione sapientemente bilanciata tra sintesi giornalistica e approfondimento storico costituisce l’ordito dell’opera. Ricordiamo, infatti, che l’autore oltre ad essere giornalista possiede una laurea in Storia, a indirizzo contemporaneo, e una laurea in Scienze Politiche, a indirizzo storico politico. Il testo attraverso una significativa panoramica temporale s’interroga e ci interroga sul concetto delle “sicurezze” in un momento in cui, per motivi politici e propagandistici, si utilizzano in maniera imprecisa locuzioni come sicurezza, certezza della pena, statistiche criminali, delinquenza straniera, coordinamento delle forze dell’ordine.
Cinzia Inguanta