PAROLE COME PIETRE

Venerdì 16 dicembre 2022 – ore 18
PAROLE COME PIETRE
incontro con l’autrice Barbara Salazer
a sostegno della Cooperativa Il Ponte per la casa rifugio di Verona

Un pomeriggio pigro di semi-lockdown rimuginavo sull’ennesimo scontro con un collega e sulla facilità con cui “lasciamo perdere” di fronte alle solite frasi. Dal mio divano mi sono chiesta quante volte noi donne veniamo lapidate dalle pietre lanciate dai maschi della nostra vita, personale o lavorativa. Le parole che ci sentiamo urlare o, peggio, sussurrare sono come pietre, hanno un peso enorme.
Ho scritto un post sui social, un breve testo arrabbiato che raccontava la mia recente esperienza con la superficialità maschile. Ho chiuso con una domanda tanto semplice quanto complicata: avete voglia di raccontare le parole che vi hanno fatto male?

Il post ha scatenato centinaia di reazioni, all’inizio timide e poi in una meravigliosa festa liberatoria, ognuna a commentare le risposte dell’altra, a riconoscersi e confrontarsi. Sarà stata la domenica pigra, sarà stata la forma indifesa con cui era scritta la mia personale denuncia, ma tante donne si sono tolte alcune pietre dalla pancia.
È stato significativo rendermi conto che persone con un vissuto tanto diverso avessero sperimentato le stesse situazioni, addirittura le stesse parole. Non potevo lasciare che finisse così, nel tempo fugace dei social. Le mie donne dovevano avere una voce.

Ho quindi creato un database di tutte le reazioni, i contributi e le storie, analizzandone la natura specifica, in una sorta di statistica senza alcun valore scientifico, ma importante per me, per capire davvero quali sono i nostri demoni, quali gli stereotipi da combattere. Il risultato di quell’analisi è finito in un articolo pubblicato dalla testata “Heraldo” ma il progetto ha continuato a vivere autonomamente e per mesi ho continuato a ricevere storie.
Le parole di tutte queste ragazze sono diventate davvero troppe per non raccontarle.

In questo saggio ho riportato l’analisi sulle espressioni più frequenti e più dolorose, ma anche piccoli racconti tratti dalle storie vere che le autrici hanno voluto condividere. E ci sono, ovviamente, le pietre. Sparse qua e là, ho buttato le frasi che tutte ci sentiamo dire, nella loro cruda verità e senza fronzoli. Come sassate.
È diviso in capitoli che spaziano a tutto tondo: dall’ambiente di lavoro alla famiglia, dagli stereotipi di genere alla derisione del dolore. C’è perfino il silenzio, una pietra davvero particolare. Sono storie semplici e complicate, di persone vere. Frasi che si piantano in testa e non escono più.

Ho deciso di pubblicare da sola, un po’ perché il libro per la sua natura ibrida sfugge alle categorie tipiche dell’editoria, ma anche per poter mantenere vivo lo scopo benefico del progetto: dare voce alle mie donne e aiutarne altre in difficoltà. Tutti i ricavi della vendita del libro saranno infatti devoluti alla cooperativa sociale “Il Ponte” e destinati alle necessità della casa rifugio di Verona.
Tengo a precisare che, a garanzia della qualità del prodotto, mi sono avvalsa dell’aiuto di professioniste per le fasi di editing e impaginazione, donne che hanno sposato con entusiasmo l’idea e prestato la propria arte gratuitamente.
Spero davvero che anche voi condividerete il nostro contagioso entusiasmo.